La stanza della madre

Risorse:

Primavera

Dopo l’investigatore Arbogast, è il turno di Lila, sorella di Marion, di varcare la soglia della casa dei Bates. Successivamente all’aver adocchiato il bronzetto raffigurante cupido, la donna sale la scalinata fino al pianerottolo, per entrare nella stanza materna. Qui vi trova, un calco di mani giunte, comune nei santuari domestici vittoriani dedicati ai defunti[1]. Per Vitiello, gli elementi presenti nella stanza si riferiscono inevitabilmente ai misteri eleusini, ovvero ad un antico culto agrario della città greca di Eleusi, come gli abiti primaverili a fiori, i ricami anch’essi floreali, e l’anfora con le spighe di grano[2]. Tutti elementi che alludono alla fioritura, alla rigenerazione stagionale. Il saggista seleziona quindi una nuova suggestione visiva: la Primavera di Èdouard Bisson[3]. Tale è il quadro che Arbogast incontra dopo aver superato il cupido: si tratta di un’opera del 1905, il cui originale è curiosamente posseduto da Charles S. Cohen, il produttore del documentario Hitchcock/Truffaut[4]. Sono stati quindi aggiunti ai link collegati all’opera di Bisson, quelli del trailer del film[5], dell’introduzione realizzata dallo stesso Cohen[6] e della relativa pagina presente sul sito del Cohen Media Group[7].

 

[1] G. Vitiello, Una visita al Bates Motel, cit., p. 163.

[2] Ibidem.

[3] Ivi, p. 150 e p. 156.

[4] Ivi, pp. 149-150.

[5] Hitchcock/Truffaut | Official US Trailer, in YouTube, https://www.youtube.com/watch?v=hgAvkXH4dmI, consultato il 17/05/2024.

[6] Hitchcock/Truffaut | "Charles S. Cohen Intro" | Official Clip | Cohen Media Channel, in YouTube, https://www.youtube.com/watch?v=0GxzTGdRP1Y, consultato il 17/05/2024.

[7] HITCHCOCK/TRUFFAUT, in Cohenmedia, https://cohenmedia.net/product/hitchcock-truffaut, consultato il 17/05/2024.

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