Capitolo 1. Tra la neutralità e prospettive di guerra

Il 28 giugno 1914, a Sarajevo, l'assassinio dell'arciduca Francesco Ferdinando d'Asburgo[6], erede al trono dell'Impero Austro-Ungarico,  innescò la catena di eventi che avrebbe portato allo scoppio della Prima Guerra Mondiale.[7] Questo atto di violenza politica divenne il catalizzatore delle tensioni latenti tra le grandi potenze europee, già da tempo in competizione per il predominio territoriale ed economico. Nel giro di poche settimane, il conflitto regionale nei Balcani si sarebbe trasformato in una guerra globale, coinvolgendo le principali nazioni europee in un'escalation di alleanze e dichiarazioni di guerra.[8]

In questo contesto, la Domenica del Corriere rappresenta in prima pagina il momento dell'omicidio. Al centro della scena si vede l'automobile scoperta su cui viaggiano l'arciduca e sua moglie Sofia: entrambi sono raffigurati con espressioni di sorpresa e terrore, colti nell'attimo immediatamente successivo allo sparo. Francesco Ferdinando, vestito in un'uniforme militare bianca e decorata, appare colpito e in procinto di accasciarsi, mentre Sofia si gira verso di lui con uno sguardo di sgomento.[9]

L'attentatore è un nazionalista serbo-bosniaco, Gavrilo Princip[10], rappresentato  di spalle in primo piano a destra, con l'arma del delitto alla mano, pronto a fuggire. Il contesto urbano di Sarajevo è reso con dettagli artistici, raffigurando la strada cittadina affollata da testimoni di diverse nazionalità sbigottiti. Alcuni passanti sono raffigurati nell'atto di reagire con orrore o di fuggire dalla scena, mentre altri sembrano immobili, colti di sorpresa. L'illustrazione cattura non solo il momento dell'assassinio, ma anche il senso di shock e la gravità storica dell'evento.

"L’assassinio a Serajevo dell’arciduca Francesco Ferdinando erede del trono d’Austria, e di sua moglie."

L'ultimatum austro-ungarico alla Serbia, giudicato eccessivamente oneroso e umiliante, costrinse Belgrado a rifiutarlo per le clausole che compromettevano la propria sovranità. Questo rifiuto, seppur parziale, fornì all'Impero Austro-Ungarico il pretesto per dichiarare guerra il 28 luglio 1914.[11]

Le prime fasi del conflitto videro l'Impero Austro-Ungarico lanciare un'offensiva contro la Serbia, con l'intenzione di sconfiggere rapidamente il piccolo Stato balcanico e ristabilire l'autorità viennese nella regione. Tuttavia, l'idea di una rapida vittoria si rivelò illusoria. Le forze serbe, benché inferiori per numero e mezzi, opposero una resistenza tenace e ben organizzata, sfruttando il terreno montuoso e le loro conoscenze locali.[12]

L'immagine della Domenica del Corriere che raffigura l'inizio della guerra austro-serba, in particolare il combattimento presso il ponte sul fiume Sava[13] che unisce i due paesi, è un esempio di rappresentazione visiva della tensione e della violenza che caratterizzarono i primi scontri del conflitto. Da quel momento in avanti ogni numero si sarebbe focalizzato sulle fasi della guerra, degli schieramenti e strategie militari, ma in primo luogo sugli esiti catastrofici della guerra sui soldati e civili.

Nella scena rappresentata dalla Domenica del Corriere, il ponte sul fiume Sava è il fulcro dell'azione, simboleggiando non solo un punto strategico cruciale: il ponte è rappresentato dettagliatamente, mentre sulle due rive del fiume, le truppe sono impegnate in un feroce combattimento; di lato sono presenti i soldati austro-ungarici, in uniforme chiara e con i fucili puntati, che avanzano determinati verso il ponte, cercando di attraversarlo sotto il fuoco nemico. I volti sono tesi, concentrati, mentre cercano di mantenere la formazione nonostante le esplosioni e il fuoco incessante.[14]

"Inizio della guerra austro-serba: combattimento presso il ponte sulla Sava che unisce l’Austria alla Serbia."

Tra il 1914 e il 1915, fino all'entrata in guerra dell'Italia il 24 maggio 1915, La Domenica del Corriere alternò immagini di episodi eroici di soldati stranieri con rappresentazioni desolanti degli effetti della guerra su civili e militari, mostrando ai lettori entrambi i volti della guerra.

Un esempio significativo è la rappresentazione nel numero del 30 agosto 1914, che illustra il combattimento tra francesi e tedeschi intorno a un treno militare a Mulhouse[15]. Al centro della scena, il treno, simbolo della moderna guerra industriale, è fermo e avvolto nel caos della battaglia. I soldati francesi, in uniformi blu e rosse, avanzano tra i detriti e il fumo, determinati a contrastare l'arrivo dei rinforzi tedeschi. Dall'altro lato, i tedeschi, in uniformi grigie, difendono il convoglio utilizzando i vagoni come fortificazioni temporanee, sparando con mitragliatrici e fucili contro i loro avversari.[16]

La violenza dello scontro è amplificata dal paesaggio circostante, evocando un senso di tragedia che permea l'intero conflitto: un’Europa divisa, in cui popoli affini, con radici culturali comuni, si trovano a combattere l'uno contro l'altro in una guerra fratricida.

Nella seconda immagine, è raffigurata la fase successiva a una battaglia nei campi dell'Alsazia: i contadini locali, d'innanzi alla devastazione della guerra, accendono falò per richiamare l'attenzione dei medici e dei soccorritori. L'immagine trasmette sia un senso di disperazione per la guerra, sia la solidarietà umana con i civili che, nonostante il conflitto e le condizioni difficili, cercano di aiutare i feriti.[17]

"La guerra europea: combattimento fra francesi e tedeschi intorno ad un treno militare che trasportava rinforzi a Mulhouse."
"Le spietate conseguenze: contadini che in Alsazia accendono falò nei campi di battaglia per richiamare l’assistenza medica."

Nel primo biennio della guerra, alcuni numeri della rivista furono dedicati alle nuove tecnologie belliche, dall'artiglieria pesante alle navi corazzate, dai treni armati agli aerei, descrivendo le novità di questa guerra moderna combattuta su terra, mare e aria.

Il numero del 27 settembre 1914 mostra una scena drammatica che cattura l'incontro tra le forze navali e aeree: un piroscafo inglese[18] solca le acque del Mare del Nord. Sopra di esso, un aeroplano tedesco, un biplano armato, che vola a bassa quota attaccando la nave inglese con esplosivi, osservabile dalle esplosioni in acqua. I marinai sul ponte del piroscafo sono raffigurati mentre si preparano a difendersi con i fucili, mentre altri osservano con preoccupazione il cielo. Il mare sottostante è agitato, quasi a riflettere l'intensità dello scontro imminente.[19]

Infine, nonostante la rivista mantenesse una posizione apparentemente neutrale, è evidente come cercasse di influenzare l'opinione pubblica a favore del fronte anglo-francese, dipingendo le truppe austro-tedesche come barbare e incivili.

Un esempio è il numero 13 settembre 1914, che rappresenta un'immagine di profonda umiliazione e degrado. L'iconico Parlamento belga[20], un tempo simbolo di sovranità e democrazia, è ridotto a un semplice alloggio per le truppe tedesche. Alcuni soldati dormono sui banchi dei deputati, altri si riposano su giacigli improvvisati, con uniformi disordinate e armi appoggiate alle pareti. Questa scena simboleggia non solo l'occupazione tedesca, ma anche la profanazione di uno dei principali simboli della nazione belga e della democrazia.[21]

  

"Tra cielo e mare: scontro fra un piroscafo inglese e un aeroplano tedesco, nel Mare del Nord."
"Uso inglorioso del Parlamento belga: la Camera dei deputati a Bruxelles convertita in dormitorio di soldati tedeschi."

Documentario: La prima guerra mondiale a colori (Rai Storia).

Note

[6] Francesco Ferdinando Carlo Luigi Giuseppe d'Austria-Este (Graz 1863 - Sarajevo 1914) fu figlio primogenito dell' arciduca Carlo Ludovico, fratello dell'imperatore Francesco Giuseppe, e di Maria Annunciata di Borbone-Sicilia. Gli atteggiamenti politici mostrati come arciduca ereditario nei confronti delle popolazioni dell'impero gli attirarono odi profondi, che furono causa del suo assassinio e dello scoppio della Prima guerra mondiale. Asburgo, Francesco Ferdinando d', arciduca ereditario d'Austria-Ungheria, in Treccani Enciclopedia online, https://www.treccani.it/enciclopedia/asburgo-francesco-ferdinando-d-arciduca-ereditario-d-austria-ungheria/, consultato il 19/08/2024.

[7] A. Canavero, Storia contemporanea, Pearson, Milano, 2019, pp. 136-139.

[8] Ibidem.

[9] A. Beltrame, L’assassinio a Serajevo dell’arciduca Francesco Ferdinando erede del trono d’Austria, e di sua moglie, La Domenica del Corriere, numero 27, 5-12 luglio 1914, copertina.

[10] Gavrilo Princip (Veliki Obljaj, Bosnia, 1894 - Terezín 1918) fu un nazionalista serbo; il 28 giugno 1914 uccise a Sarajevo l'erede al trono asburgico Francesco Ferdinando e sua moglie. Condannato a 20 anni di carcere, morì in prigione. Princip, Gavrilo in Treccani Enciclopedia online, https://www.treccani.it/enciclopedia/gavrilo-princip/, consultato il 20/08/2024.

[11] A. Canavero, Storia contemporanea,  Pearson, Milano, 2019, pp. 136-137.

[12] Ibidem.

[13] Il fiume Sava (ted. Sau; ungh. Száva) è uno dei maggiori affluenti del Danubio. Sava in Treccani Enciclopedia online, https://www.treccani.it/enciclopedia/sava_res-0b90e0a9-edbd-11df-9962-d5ce3506d72e/, consultato il 20/08/2024.

[14] A. Beltrame, Inizio della guerra austro-serba: combattimento presso il ponte sulla Sava che unisce l’Austria alla Serbia, La Domenica del Corriere, numero 32, 9-16 agosto 1914, copertina.

[15] Mulhouse è una città della Francia orientale, nel dipartimento di Haut-Rhin, ai margini meridionali della pianura alsaziana. Oggi è un importante nodo di comunicazioni e notevole centro commerciale e industriale. Mulhouse in Treccani Enciclopedia online, https://www.treccani.it/enciclopedia/mulhouse/?search=Mulhouse%2F, consultato il 20/08/2024.

[16] A. Beltrame, La guerra europea: combattimento fra francesi e tedeschi intorno ad un treno militare che trasportava rinforzi a Mulhouse, La Domenica del Corriere30 agosto - 6 settembre 1914, p. 16.

[17] A. Beltrame, Le spietate conseguenze: contadini che in Alsazia accendono falò nei campi di battaglia per richiamare l’assistenza medica, La Domenica del Corriere, numero 36, 6-13 settembre 1914, p. 16.

[18] Il piroscafo è una nave mercantile munita di apparato motore a vapore, di varia grandezza. Piroscafo in Treccani Enciclopedia online, https://www.treccani.it/enciclopedia/piroscafo/, consultato il 20/08/2024.

[19] A. Beltrame, Tra cielo e mare: scontro fra un piroscafo inglese e un aeroplano tedesco, nel Mare del Nord, La Domenica del Corriere, numero 17, 25 aprile-2 maggio 1915, p. 16.

[20] Il Parlamento belga è l'organo legislativo bicamerale del Belgio, composto dalla Camera dei rappresentanti e dal Senato. Nato con la Costituzione belga del 1831, dopo l'indipendenza del Belgio dai Paesi Bassi nel 1830, il Parlamento è stato un pilastro della monarchia costituzionale del paese. The federal parliament, Belgium.be, https://www.belgium.be/en/about_belgium/government/federal_authorities/federal_parliament, consultato il 21/08/2024.

[21] A. Beltrame, Le spietate conseguenze: contadini che in Alsazia accendono falò nei campi di battaglia per richiamare l’assistenza medica, numero 36, 6-13 settembre 1914, p. 16.

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